Spioni oggi, come ieri
Spioni oggi in Ucraina, Russia e nel mondo, con droni satelliti e sofisticati sistemi.
Nel passato erano meno tecnologici, come ci racconta questo articolo di Enrico Pescatore dalla bellissima Calabria.
Gli inglesi mandavano gli artisti per disegnare i paesaggi calabresi per osservare la situazione e per organizzare al meglio la strategia da adottare per i moti rivoluzionari del 1847, a detta di molti osservatore e specialisti dell'epoca.

Anche se il viaggio è chiamato di Lear in Sicilia, è in Calabria che passa il suo tempo più produttivo.
Oggi, con i conflitti in corso nel mondo, non ultimo quello in Ucraina, con esperienze e spionagi da entrambi i lati, ci fanno tornare in mente i vecchi racconti sullo scrittore e disegnatore inglese Edward Lear, ora gli spioni sono della nato o della Russia, ma una volta come era?
Enrico ci parla del viaggio dello stesso Edward Lear, che riuscì solo in parte a visitare l'intera Calabria a causa dei moti rivoluzionari scoppiati nel Regno di Napoli, inviato, si diceva, dalla stessa Regina Vittoria.
Fortuna volle che questi tragici accadimenti non gli impedirono di raggiungere la provincia di Reggio Calabria proprio a ridosso del conflitto contro i Borboni. Infatti durante il tragitto Edward Lear scrisse il racconto "Diario di un viaggio a piedi" che rappresenta una vera e propria descrizione e testimonianza sui luoghi e le caratteristiche della nostra provincia durante il viaggio tra il 25 Luglio e il 5 Settembre del 1847.
Il pomeriggio del 25 Luglio, Lear accompagnato dal giovane John Joshua Proby e dal reggino Ciccio, avendo preso a noleggio una barca attraversò lo Stretto di Messina e mentre i pensieri dello scrittore inglese vagavano, qua e la, lo spettacolo ai suoi occhi con Reggio che scintillava sulla riva del mare, l'alto e maestoso Aspromonte alle sue spalle, coronato dalle nuvole, e le scogliere lontane, e la perla Bagnara, veniva maggiormente stimolato dai racconti della guida su "Scilla e la sua rocca, dove si potevano sentire enormi cani abbaiare attraverso lo Stretto, ma solo quando c'erano forti mareggiate".

Non essendoci locande in quella provincia, se non sulla strada carrozzabile che segue la costa occidentale, il viaggiatore inglese dipese esclusivamente dalle lettere di presentazione a famiglie residenti in ogni luogo visitato, Lear viene ospitato da persone cortesi, ospitali, anche erudite, la curiosità che solleva nei contadini, e non solo in essi, già creava, il sospetto che fosse mandato dal suo governo a spiare.
L'itinerario iniziò da Reggio Calabria verso la parte ionica, passando poi alla fascia tirrenica e si concluse lungo la "Costa Viola" da Palmi a Villa San Giovanni. Il 29 Luglio Lear e Proby si servirono di una guida del posto che li aiutò molto, di nome Ciccio, un uomo alto e serio di mezza età e con una buona espressione di giovialità, molto comprensivo e molto accondiscendente con i due inglesi.
Alla partenza Ciccio sistemò il suo fucile e legò al suo asino dei pacchi che contenevano indumenti vari, materiale per il disegno, coperte, ombrelli e tanto altro dei due artisti. Sistemato tutto, iniziarono il percorso che Edward Lear aveva stabilito.
II 27 agosto una buona strada lungo tutta la costa, li ha spinti ad andare a Scilla, mentre procedevano, ogni tanto si intrattenevano a fare disegni, incantati dall'enorme rupe e dai grandi faraglioni.
Arrivarono verso mezzogiorno, trovando una locanda molto pulita alla riva del mare, proprio vicino al Castello dei Ruffo. Scilla fu una delle più sorprendenti scene di questa costa, le sue bianche case ottenute a quei tempi con la tecnica greca del "misto" tra calce, sabbia e acqua salata.
La massicciata di rocce che si sporgevano come un "nobile rilievo" contro il blu scuro delle onde marine, mentre le Isole Eolie e Stromboli con il faro di Messina, formavano uno sfondo bellissimo.
La mattina del 28 agosto Lear e Proby furono circondati da un gruppo di numerosi osservatori mentre erano intenti a disegnare la parte di Scilla che andava dalle scogliere della rupe al paese proprio nella stessa posizione della prima foto di copertina scattata negli anni '70.
Uno di essi, il più vecchio disse "Questi sono tutte persone scelte dal loro governo per raccogliere notizie del Regno nostro", un asserzione ridicola per gli Inglesi, ma non così assurda come può sembrare, se si riflette che la conquista di molti paesi da parte di altri fu preceduta da osservazioni e ricerche individuali. Se vogliamo fare una similitudine con i nostri tempi, l'esempio più lampante è stato la presenza massiccia di collaboratori stranieri all'interno delle scuole inglesi in Ucraina, prima della guerra odierna.
Gli artisti dipinsero l'opera d'arte proprio in prossimità degli scogli di Capo Pacì e infatti il dipinto ritrae Scilla, esaltata dai riflessi e dal chiaroscuro dei faraglioni in primo piano, con la rupe proiettata sul mare, mettendo in evidenza la cittadina sullo sfondo che si eleva sopra la "bollente corrente di spumosa acqua blu scura".
La litografia di Scilla fu uno degli ultimi capolavori dell'artista in Calabria poiché Lear insieme all'amico Proby dovette fuggire dai moti rivoluzionari in corso!
Non solo Scilla, Lear nel suo viaggio visitò, Reggio, Villa San Giovanni, Bagnara, Palmi e Gioia, Motta San Giovanni, Bova, Bagaladi, Condofuri, Palizzi, Stati, Bruzzano, Bianco, Casignana, Sant'Agata del Bianco, Gerace, Siderno, Roccella, Stignano, Stilo, Gioiosa, Canolo, e poi ancora Castelnuovo, San Giorgio, Polistena, (Terranova Radicena e Jatrinoli) oggi Taurianova e Oppido.
Enrico Pescatore
Edward Lear: nato a Londra il 12 maggio 1812 e morto a Sanremo il 29 gennaio 1888
John Joshua Proby: nato nel 1823 e morto nel 1858
FONTI PRIMARIE: Dirette e dal libro di Edward Lear "Diario di un viaggio a piedi" Reggio Calabria e la sua provincia del 2010 Laruffa Editore; Strettoweb