Nicaragua approva legge che impedirà all'opposizione di partecipare alle prossime elezioni

Il parlamento del Nicaragua, dominato dal dittatore comunista Daniel Ortega, ha approvato lunedì scorso (21/12) un progetto di legge a larga maggioranza di voti che impedisce all'opposizione di partecipare alle elezioni generali del paese del prossimo anno.
La legge squalifica anche chiunque richieda sanzioni a paesi stranieri contro il Nicaragua.
Il disegno di legge che impedisce la nomina dei candidati dell'opposizione per le elezioni generali del prossimo anno è stato deferito dallo stesso dittatore nicaraguense Daniel Ortega all'Assemblea nazionale, controllata dal regime.
In una sessione straordinaria, il gruppo sandinista di 70 deputati ha approvato la "Legge per la difesa dei diritti del popolo all'indipendenza, alla sovranità e all'autodeterminazione per la pace", che stabilisce il divieto di candidature per cariche elettive ai nicaraguensi che presumibilmente incitano all'interferenza straniera, che "esigere, esaltare o applaudire l'imposizione di sanzioni al regime", che "alterano l'ordine costituzionale", tra gli altri. Secondo la norma, a coloro che il governo considera "truffatori" o "terroristi" è impedito di candidarsi per cariche pubbliche ed elettive per il popolo.
La legge consolida definitivamente il regime dittatoriale in Nicaragua.
Daniel Ortega non è nuovo a annullare le libertà individuali nel paese, ha già chiesto l'ergastolo per gli oppositori che, secondo la sua personale interpretazione, commettono "crimini d'odio" in Nicaragua. Il presidente della Commissione Interamericana per i diritti umani dell'OAS, Joel Hernández García. Presidente IACHR: "Il coronavirus può essere una scusa per limitare ulteriormente i diritti dei più vulnerabili" Paulo Abrão: "C'è un grave aumento degli attacchi al lavoro dei difensori dei diritti umani".
Il governo di Daniel Ortega continua a limitare la libertà di espressione in Nicaragua.
A fine ottobre, il parlamento lealista al sandinismo ha approvato la cosiddetta legge speciale sui crimini informatici, il cui obiettivo principale è criminalizzare la pubblicazione su media indipendenti e social network di contenuti che il governo considera falsi. La pena sarà da 1 a 10 anni di carcere. Questa regola, nota come "legge bavaglio", non riguarda solo i giornalisti, ma anche qualsiasi cittadino che critica l'amministrazione di Ortega sulle piattaforme digitali.
Fonte: criticanacional.com.br; Infobae; La Derecha Diario e El Pais