Legno illegale l’Europa che distrugge l’Amazzonia

Non bastassero gli articoli FALSI delle responsabilità del Presidente Bolsonaro sugli incendi e problemi con la pandemia in Amazzonia, articoli che meriterebbero una presa di distanza dei paesi europei se non auspicano un'intervento al tribunale dell'Aia, riportate da giornaletti da bagni pubblici, adesso lo colpano dell'estinzione degli Indios. Che in realtà, come li vediamo noi, mezzi nudi vivendo in capanne nella foresta, erano già vicini all'estinzione, per dar spazio agli Indios politici, con cellulare, elicottero, jeep, mansioni negli USA e sempre presenti a proteste pre-organizzate a Brasilia o in varie capitali nel mondo.
Intanto nessuno parla alla lotta del Presidente Bolsonaro al taglio degli alberi.
Visto che non siamo un giornaletto da bagno pubblico, ne parliamo noi.
La polizia federale brasiliana (PF) ha effettuato il più grande sequestro di legno (alberi) della storia. Il volume sequestrato, che si trovava al confine tra Pará e Amazonas ed è una specie originaria dell'Amazzonia, l'Ipê, può costruire più di 2.600 case. Le indagini sono iniziate lo scorso novembre quando la Marina Militare ha sequestrato una spedizione illegale di legname in Pará. I sospetti stavano attraversando il fiume Tocantins.
L'operazione della Polizia Federale chiamata Archimedes ha portato al sequestro di 120 container con 2.400 m³ di legno tagliato illegalmente, che sarebbero stati venduti a società importatrici in Germania, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.
Cosa che ha obbligato Bolsonaro a parlarne in un'intervista:
"Alcuni di questi paesi sono i critici più severi del mio governo riguardo all'amazzonia", ha detto. "questi paesi, alcuni dei quali ci criticano diariamente, in parte hanno responsabilità come importatori in questa vergognosa vicenda", ha detto.
La tecnologia per la tracciatura del legno è utilizzata dalla Soprintendenza della Polizia Federale dell'Amazzonia. L'obiettivo è analizzare le molecole di idrogeno, carbonio e zolfo per identificare la fonte del materiale naturale sequestrato.
Sia i dettagli dell'operazione Arquimedes che la tecnologia utilizzata nel laboratorio della Polizia in Amazzonia sono stati presentati agli ambasciatori invitati dal vicepresidente Hamilton Mourão per un viaggio in Amazzonia, nel tentativo di migliorare i rapporti e mostrare verità che i giornaletti da bagni pubblici, non mostrano.
Nella presentazione agli ambasciatori, invece, si è fatto cenno ai paesi in cui vi sono destinatari di legname illegale per chiedere la collaborazione dei rispettivi governi per contrastare questa pratica.
I paesi europei sono tra i maggiori critici del governo Bolsonaro di fronte all'aumento della deforestazione in Amazzonia. Nel 2019, alla vigilia dell'incontro del G7, il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l'ondata di incendi in Amazzonia una "crisi internazionale", per poi vedere la Francia tra i maggiori acquirenti del legno di origine illegale.
Le parole di Macron, sono viste a Brasilia come un'interferenza nella sovranità nazionale. Macron e Bolsonaro si sono scambiati già forti attacchi. La Germania, a sua volta, è uno dei principali donatori del Fondo Amazon, un meccanismo che finanzia progetti di conservazione nella regione. Poi compra legno estratto illegalmente.
Questi "attacchi ingiustificati" alla politica ambientale del governo brasiliano ha obbligato rendere pubblici i paesi destinatari di legname illegale.
"La nostra Polizia Federale ha messo a punto un metodo per consentire la localizzazione della fonte del legno sequestrato. Non solo sequestrato, ma il più importante: anche quello esportato. Riveleremo nei prossimi giorni paesi che hanno importato legname estratto illegalmente dall'Amazzonia", aveva dichiarato il presidente, durante il vertice virtuale dei BRICS (gruppo di paesi formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Promessa mantenuta.
Una cosa bisogna dirla, il Brasile è rappresentato da uno tosto.
Le chiacchere e i falsi articoli, non bastano con Lui, bisogna capire che il legno lo usiamo qui in Europa e forse un controllo maggiore in Germania, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito, aiuterebbe anche la Polizia Federale a combattere l'estrazione illegale in Brasile.
Alla fine non è una novità Greenpeace nel 2014 diceva che i legni pregiati provenienti dall'Amazzonia e a rischio illegalità sono stati utilizzati per la realizzazione di diversi edifici pubblici, come il ponte di Brooklyn a New York, il World Trade Center a Ginevra, la Biblioteca Nazionale a Parigi e il Politecnico di Torino. E concludeva sulla rivista GreenMe dell'epoca "il legno illegale in vendita in Europa che distrugge l'Amazzonia", quindi l'unica vera differenza è che adesso c'è un presidente in Brasile che combatte questo cancro.
Fonte: Governo Brasile; Greenme Italia, Folha de São Paulo; Greenpeace
Djàvlon
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— A Itália no Brasil 🇮🇹 (@italia_org_br) January 31, 2021
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