Le Tradizioni - Il Presepe
Natale, quando pensiamo a quest'epoca di festività, sentiamo il piacere e la gioia che questo periodo porta con se. Sin dalla fine di novembre prepariamo le decorazioni ed i simboli che fanno parte del mondo intero, fiocchi e vischio, l'albero di Natale che normalmente si addobba con tutta la famiglia il giorno dell'Immacolata concezione (8 dicembre), Babbo Natale conosciuto nella cristianità come San Nicola, ed il Presepe.

Per il presepe che rappresenta, la natività di Gesù, la sua storia prima di nascere e subito dopo. Il percorso che San Giuseppe e Maria hanno fatto, la sua nascita in una grotta. Il personaggio di Maria è simbolo di purezza, porta vesti bianche e azzurre. San Giuseppe caratterizzato da un bastone con l'impugnatura ricurva è colui che accoglie il figlio di Dio con umiltà, con il capo chino e uomo di rare virtù.
Il bue e l'asinello sono gli animali principali che troviamo nel presepe, allegoricamente rappresentano gli Ebrei e i gentili che riconoscono la divinità del loro re. Il presepe è pieno di altri animali: dalle pecore, ai dromedari e cammelli. Spesso i presepi artigianali contengono altri animali come cavalli, volatili e anche animali esotici. I Pastori e gli Artigiani, e l'immancabile zampognaro.
Oro, incenso e mirra, ovvero i doni che i tre Re Magi portarono con sé lungo il loro viaggio sulla scia della Stella cometa, attraverso il deserto.
Il primo fu fatto nel lontano 1223 per volere di San Francesco d'Assisi nel cuore della Valle Reatina e, più precisamente a Greccio, un piccolo paesino nell'entroterra laziale. L'idea era venuta a San Francesco durante il Natale dell'anno prima a Betlemme. Francesco rimase così colpito dal posto che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter creare il presepe durante le celebrazioni per il Natale successivo.
Il Papa gli permise di celebrare una messa all'aperto, perché a quei tempi le rappresentazioni sacre non potevano tenersi in chiesa. Il paesino umbro di Greccio fu scelto. I contadini locali accorsero nella grotta, i frati francescani con le loro fiaccole illuminavano il paesaggio notturno e nella parte interna della grotta fu messa una mangiatoia piena di paglia con vicino il bue e l'asinello. Da quel giorno la tradizione si rinnova anno dopo anno, nei piccoli e grandi centri dove si rievoca la Notte Santa.
Con una rapida ricerca su internet si possono trovare vari presepi viventi, ma per noi uno dei più suggestivi è quello di Giarratana nel ragusano, in Sicilia.
Dal 1972 si allestisce anche un presepe vivente a Greccio. La rappresentazione è divisa in sei quadri viventi, nei quali ogni peculiarità è curata nel dettaglio. Tutto è coerente all'epoca di San Francesco di Assisi, in modo preciso, addirittura i costumi del 1200, arrivano dal Teatro dell'Opera di Roma. Le scenografie, poi, sono molto curate, ripiene di incanto e spiritualità, nei luoghi del divino. A Greccio ogni anno avviene un evento imperdibile e uno spettacolo davvero unico al mondo, ma anche nelle case di chi rievoca quel momento costruendo il suo presepe, Gesù scende nella Notte Santa a ricordarci di non aver paura, perché quel bambino è venuto a salvarci, dobbiamo solo ricordarcelo.
Parlare del presepe è parlare di Gesù, della sua nascita, ed è molto importante in un mondo che cerca di cancellare valori e tradizioni, per creare automi e zombi da gestire a piacimento.
Djàvlon