Le Tradizioni - La Zampogna
In Italia, il Natale ha anche la sua musica tradizionale e forse, il suono più natalizio è da sempre quello delle zampogne.
Forse i più giovani, purtroppo associano tutto, e quindi anche il Natale agli smartphone o tablet o alle stupidaggini che spara la Tv, pandemia, guerra, manovra finanziaria o simili non certo relazionati alla tradizione, alla famiglia, alla pace e all'amore.
Vi assicuro, però, che nella mia infanzia, adolescenza e mezza età, fino cioè alla fine degli anni '80 l'arrivo dei zampognari era strettamente collegato al Natale , come il brodo con i cappelletti.

La storia delle zampogne legate al Natale inizia però nel 1223, a Greccio in provincia di Rieti dove San Francesco di Assisi (Il Francesco vero) realizza il primo presepe.
Il primo, poi copiato da tutti, sino al presepe "marziano" della pandemia di Bergoglio. I personaggi erano tanti tutti del suo tempo, pastorelli, pescivendoli, arrotini, fabbri e falegnami, chiaro il bue e l'asinello, Giuseppe e Maria, i Re Magi e tra questi inserisce la figura dello zampognaro.
La zampogna è lo strumento musicale che suona lo zampognaro e fa parte della grande famiglia delle cornamuse o per essere più precisi è un aerofono a sacco.
Uno strumento simile era in uso nell'antica Roma, si chiamava utriculus (piccolo otre), e tra i suonatori dell'antichità ricordiamo lo stesso Imperatore Nerone. Per questo ed altri motivi, quindi, presumiamo che alla nascita di Gesù potesse già esistere qualcosa di molto simile alla zampogna di oggi, visto che nessuna miglioria tecnica è stata apportata nei due millenni che sono passati, senza grandi cambiamenti di forma o concetto, infatti è ancora fatta come allora con un sacco in pelle (otre) e 4-5 canne di legno che vengono inserite in un ceppo dove viene legato l'otre. Le canne terminano con delle sottili linguette mobili "ance" che possono essere singole o doppie, tradizionalmente realizzate in canna (recentemente anche in plastica o resina).

L'Otre (sacca di accumulo dell'aria) è realizzato con una unica pelle di pecora o capra, nella quale il suonatore immette aria attraverso un insufflatore (tubicino, cannetta o soffietto). L'aria mette in vibrazione le ance innestate su due sole canne melodiche (infatti solamente 2 canne sono strumento multi-suono mentre le altre suonano una nota fissa (Bordone), delle due principali quella destra serve per la melodia, quella sinistra invece per l'accompagnamento, e sui bordoni detti basso e scantillo.
Le zampogne nel Lazio, Molise specialmente a Scapoli (capitale della zampogna), Castelnuovo al Volturno e San Polo Matese (anche loro sedi storiche), e nella Basilicata usano ance doppie, mentre nella "surdulina" tipica della Basilicata e del nord della Calabria (soprattutto nei paesi di origine Arbereshe), nella ciaramella del Catanzarese e la ciaramèddha di Reggio Calabria e Sicilia si usano le ance semplici (canne intere a sezione molto piccola).
Le dita delle mani aprono e chiudono i fori e cambiano le note dando vita ad accordi ed arpeggi.
Assieme allo zampognaro c'è sempre un "compare" che suona la ciaramella, che produce la melodia del brano.
Lavorano quasi sempre in coppia, dal tempo in cui gli zampognari itineranti cominciarono a suonare di casa in casa durante la novena di Natale.
Si dice ce dare una mancia allo zampognaro porti fortuna (o per lo meno mantiene la tradizione).
Passato il periodo natalizio la zampogna viene riposava fino all'anno successivo e questo ha contribuito alla lentezza dello sviluppo tecnico, costruttivo e anche musicale, ma ha, sicuramente, preservato in tutti noi, negli anni, l'emozione, diventando a tutti li effetti il suono tradizionale del Natale e poter suonare la zampogna solamente poche settimane all'anno, ha fatto si che il repertorio e la tecnica di suono arrivassero a noi praticamente intatte da un passato molto, molto lontano.
Dàvlon
A Galati Mamertino (un suggestivo comune della città metropolitana di Messina in Sicilia), si svolgerà l'edizione 2022 della Festa della Zampogna tra musica e tradizione.
Quindi Venerdì 30 Dicembre, tutti a Galati per vedere questo spettacolo.
Il programma della Festa avrà inizio alle ore 16:00 con l'accoglienza degli zampognari in Piazza S. Giacomo; in seguito alle 17:00 si terrà la sfilata degli zampognari per le vie del paese e della Frazione S. Basilio.
Alle ore 18:00, presso la Sala parrocchiale, si svolgerà il convegno dal titolo "La zampogna dal Isecolo d.C. ai giorni nostri", con la partecipazione di Delfio Plantemoli e Calogero Emanuele; poi saranno consegnati gli attestati di partecipazione agli zampognari presenti e ci sarà una performance dimostrativa. Alle 19:30, in Piazza S. Giacomo, avverrà l'esibizione degli zampognari, accompagnata dalla degustazione di prodotti tipici.
Noi divulghiamo, voi andateci. Buone Feste