Guerre e rifugiati di serie A e B
Rifugiati di serie a e b
Si scappa dall'Afganistan, si scappa dal Mali, si scappa dalla Siria, e anche dall'Ucraina, si scappa dalle guerre. In Ucraina scappano tutti, molti verso la Polonia/Romania e l'Europa, molti altri verso la Russia.
Per i secondi i problemi sono minori, come ha riferito un giocatore di calcio a 5 brasiliano Ewerton Florêncio alla CNN "E' stata una partenza tesa, non l'avevo comunicata praticamente a nessuno. Ho deciso di partire con tre minuti a disposizione per la partenza del treno, ma tutto è andato bene, in Russia, diverse persone mi hanno aiutato, anche l'ambasciatore brasiliano".
Per chi invece ha scelto l'Europa la cosa è stata ben differente.

Dopo che gli aeroporti sono stati chiusi e i collegamenti aerei interrotti, le difficoltà per uscire dal paese sono aumentate ed esistevano solo due soluzioni, salire sui treni e autobus gratuiti messi a disposizione per la fuga o andare a piedi, tra freddo e fame, per arrivare in Polonia o Romania, insomma in Europa.
Nei primi giorni dell'esodo verso l'Europa, hanno cominciato a circolare delle terribili testimonianze, di persone, chiamiamole così "non bianche" bloccate ai confini mentre tentavano la fuga dall'Ucraina. Si tratta di residenti nel Paese, studenti e migranti africani, persone di origine indiana, brasiliani e sudamericani, arabi europei di colore (molti con la cittadinanza ucraina). Secondo Al Jazeera c'erano, nei primi giorni, 4.000 studenti nigeriani in Ucraina tentando uscire dal paese.
Testimoni affermano che le persone "non bianche" faticavano a salire sugli autobus e treni diretti al confine, bloccate da militari che davano la priorità ali ucraini. "bianchi".
Testimoni raccontando cose agghiaccianti come la gerarchizzazione razziale messa in atto dalle forze ucraine, per salire a bordo: prima i bambini seguiti dalle donne bianche, poi gli uomini bianchi e solo dopo le persone "non bianche".
Una vergogna che si è ripetuta ai confini con l'Europa dove le persone aspettavano giorni per attraversare raccontando quello che li era detto "voi dovete andare in fondo alla fila prima devono passare gli ucraini (bianchi anche li ... chiaro).
Come il caso del giocatore brasiliano Guilherme do Nascimento di 18 anni giocatore del FC Kolos, che appena rientrato in patria dopo cinque lunghi giorni al freddo ha detto al collega giornalista della TV locale:
"Abbiamo continuato il nostro viaggio, c'erano molti civili armati che costruivano le barriere, producevano bombe molotov. Ci hanno persino puntato le pistole in faccia e abbiamo subito tutto il tipo di razzismo, ma cosa possiamo fare, giusto? Volevamo solo andarcene, dovevamo attraversare".
Al confine ucraino con la Romania, il giovane ha dovuto affrontare un'altra difficoltà, doveva avere il suo nome in lista e non c'era.
"So che il razzismo è terribile, ma in quel momento, assieme ai miei compagni di sventura, ci limitavamo a commentare: 'sono razzisti', ma dobbiamo continuato il nostro viaggio, perché il piano è uscire da qui, per salvarci".
La guerra non è uguale per tutti.
Che cosa vergognosa, quest'Europa che è pronta a sanzionare e fare la guerra, ad aumentare la spesa per le armi, ogni minuto che passa di più, e chiude le porte a chi non vuole morire ammazzato, solo perché ha la pelle di un altro colore.
I video postati sui social network in quelle ore (basta solo fare un piccolo sforzo e cercarli), mostrano uomini e donne originari del Brasile, India, Ghana, Nigeria, Marocco, fermi alle frontiere, bloccati dalle forze dell'ordine (ormai sinonimo di forze del disordine), accampati sul ciglio delle strade al gelo e ad aspettare per giorni, prima di poter intraprendere il tragitto per l'Europa.
Nazisti, come afferma Putin? Forse Si o forse No come dicono i nostri governi?, Beh!? dopo quello che stiamo vedendo, un fondo di verità c'è, io lo chiamo con il suo nome RAZZISMO e basta.
La Polonia, paese che amo particolarmente, ma che in questi giorni mi sta facendo ricredere in molte cose, dal canto suo, smentisce le notizie di razzismo al confine. L'ambasciatore polacco in India, Adam Burakowski (ad esempio), rispondendo ad un messaggio su twitter di Priyanka Chaturvedi, membro del Parlamento indiano Rajya Sabha, chiedendo chiarimenti su notizie di respingimenti di studenti indiani alle frontiere, ha affermato: "Questo non è assolutamente vero. Il Governo non ha negato a nessuno di entrare dal confine con l'Ucraina".
Dall'account del Primo Ministro polacco un post invita "alla prudenza e ad astenersi dal diffondere disinformazione" dicendo che il Paese stia accogliendo tutti i cittadini di diversi paesi, secondo "procedure esistenti". "Cosa significa però 'secondo procedure esistenti'? Accettate i rifugiati di altre origini con la stessa priorità dei bianchi ucraini, o no?
E poi lo stesso ambasciatore dell'Ucraina nel Regno Unito, Vadym Prystaiko, ha confermato che gli immigrati neri e asiatici hanno lottato contro il razzismo per lasciare il Paese.
Alla fine un europarlamentare ha detto "La solidarietà non può essere à la carte, non ci sono profughi di serie A e profughi di serie B", ma l'Europa, la questione rifugiati di A o B l'aveva già dimostrata in passato, ora però la forma razzista dell'accoglienza è evidente e sappiamo che scappare dalla guerra non è uguale per tutti.
Davanti a certe scene, già provate recentemente con l'aggressività verso quelli che erano contrari a inocularsi un vaccino sperimentale è davvero difficile credere che il bene prevarrà (anche se lo dobbiamo continuare a praticarlo).
La cattiveria, la voglia di sopraffazione e la mancanza di empatia, l'odio verso chi ha un altro colore di pelle o pensa diverso da noi non può vincere, e non possiamo, voltarci dall'altra parte, far finta di non vedere, è fondamentale parlare degli episodi di razzismo che stanno avvenendo al confine tra Ucraina/Polonia/Romania.
Il preconcetto ed il razzismo sembrano non morire mai e a chi pensa di costruire un mondo nuovo con queste basi ha sbagliato di grosso.
Djàvlon
Fonti: CNN, Globo.com, Folabv.com, yahoo.com