Esseri umani poco umani e molto animalisti

16/10/2022

In questi giorni si è discusso, nuovamente, su chi è a favore e contro l'aborto.

L'aborto comporta la perdita dell'essere umano in gestazione (come scrive l'enciclopedia Treccani), la pratica, insomma di interrompere la nascita di un essere umano, nella presunta difesa della libertà di scelta della madre di tenerlo oppure no. 

Prima della pandemia oltre 44 milioni di aborti indotti avvenivano ogni anno e non tutti eseguiti in modo sicuro, come dice il sito di wikipedia quando ricerchiamo la parola "aborto". 

Oggi fra aborti con il consenso materno e quelli spontanei l'asticella si è alzata notevolmente.

Uno studio osservazionale, pubblicato dal New England Journal of Medicine, su donne gravide vaccinate negli Usa con Pfizer (che sconsiglia per loro il vaccino) o Moderna rileva che il 14% delle gravidanze si è concluso con la morte del nascituro. Dati che preoccupano e che dovrebbero indurre a maggior prudenza mamme e ginecologi, cosa che in Italia non succede.

Ma la cosa che mi ha colpito è la tristezza della maggior parte delle persone che appoggiano la pratica dell'aborto, per gli abusi sugli animali e addirittura sulla selezione naturale nel mondo selvaggio tra gli stessi animali

La cosa è diventata virale, quando questa fotografia che mostra un cucciolo di scimmia ancora aggrappato alla madre che è stata appena uccisa da un leopardo, ha vinto il premio Nature Conservancy.

Milioni di persone scioccate da un cucciolo di animale, davanti alla morte, mentre davanti all'interruzzione della nascita di un bambino non provano niente, anzi appoggiano veemente la pratica utilizzando la difesa di scelta della madre come principale scusa.

Diariamente si vedono comportamenti definiti "animalisti" ma che per me di animalista non hanno proprio niente. Persone che mettono gli animali (certi animali, non tutti) davanti a noi esseri umani. Persone che trattano i loro animali meglio degli esseri umani, che ritengono gli animali esseri viventi perfetti, confrontandoli con gli uomini, orribili e cattivi, corrotti e pieni di difetti. ma un bambino, ancora feto, cosa può avere di così terribile e letale da essere ucciso ancora prima di uscire dal ventre della sua mamma? 

Stavo giusto parlandone oggi con una signora a passeggio sulla strada con i suoi due cani, che davanti a quella fotografia che gli stavo mostrando, voleva uccidere il leopardo, ma allora per lei essere animalista è amare i cani, o i gatti, o perché ci fanno tenerezza i cuccioli come in questo caso. Però tutto questo ha poco senso se poi odiamo la vita di un cucciolo di uomo e anche peggio, se nella nostra giornata, in qualsiasi nostro gesto, in ogni scelta è insita una minaccia diretta o indiretta al nostro mondo, a noi umani, alla vita.

Amare le scimmiette, i cani o i gatti, perché ci piacciono, fanno compagnia, si sfregano su di noi con affetto, ma poi usiamo la moto o addirittura l'auto per fare duecento metri, produciamo e usiamo bottiglie di plastica, usiamo diariamente prodotti chimici, tossici e nocivi e li buttiamo nell'ambiente, creiamo montagne di spazzatura nociva: siamo complici più direttamente che indirettamente, di un sistema economico-sociale-poco morale che sta devastando ogni forma di vita su questo pianeta, a cominciare da quelle dentro il grembo della loro mamma, insomma stiamo diventando "esseri animalisti e poco umani?".

Purtroppo quello che i colleghi giornalisti TV e di grandi giornali, oggi giorno, esaltano come comportamento animalista è molto spesso il risultato di una emarginazione culturale imposta, dove il contatto umano e le relazioni umane autentiche sono quotidianamente ostacolate, dall'economia di mercato, e i suoi padroni.

L’antropomorfizzazione un tragico errore
L’antropomorfizzazione un tragico errore

Tutto può essere venduto, tutto e tutti hanno un valore, e più manca tale bene, più il suo valore cresce. Puoi scegliere tutto anche un bambino con gli occhi azzurri, la pelle bianca come il cotone, per questo è economicamente conveniente sviluppare una società nella quale le relazioni umane siano sempre più difficili, per fare in modo che le relazioni stesse diventino una merce venduta a caro prezzo, animali, ma anche gli stessi esseri umani. La salute, gli organi, i feti gestiti a convenienza.

Forse dovremmo fare un passo indietro o oltre l'animalismo e l'ambientalismo, riorganizzare il mondo contro quelli che ce lo vogliono vendere, tornare a concepire e sviluppare una visione del mondo più umana, SI NUOVA, ma con le componenti positive sviluppate nel passato, fondata sulla sacralità di tutto ciò che esiste, partendo dagli esseri umani e stabilire un equilibrio armonioso tra tutte le componenti che parta da un obbiettivo "LA VITA"

Djàvlon

Fonti:L Wikipedia, Treccani, La Nuova Bussola Quotidiana