Esercitazioni nato in Sicilia e Calabria e ora?

22/02/2022

22-02-2022

I palindromi sono parole, frasi o cifre che possono essere letti da sinistra a destra e anche viceversa. I nomi "Anna" e "Otto" sono semplici esempi di Palindromi. Il 22 febbraio 2022 è un Palindromo quando scritto come un numero 22022022 in formato giorno-mese-anno, Superstizioni sono legate a queste date e la frase polindromica più lunga è in latino Antico "In girum imus nocte et consumimur igni'" (Andiamo in giro di notte e ci bruciamo al fuoco).

Andiamo in giro di notte a fare la guerra direbbe uno (e magari rischiamo di bruciarci con il fuoco).

Non bastasse la settimana scorsa il confronto a distanza tra la portaerei statunitense "Truman" e l'incrociatore russo "Maresciallo Ustinov", da ieri, per esempio e fino al 4 marzo si effettua, nelle acque siciliane e calabresi, una grande esercitazione navali del Mediterraneo. Anche se ufficialmente non dovrebbero essere collegate con l'attuale crisi, i giochi di guerra si svolgono in un delicato momento di gravi tensioni internazionali.

Si chiama Dynamic Manta (DYMA), l'esercitazione navale condotta nel Mediterraneo centrale dal Comando Marittimo Alleato della Nato. Al largo delle coste calabresi e siciliane, che vede impegnate oltre l'Italia e gli Stati Uniti, anche Canada, Francia, Grecia, Spagna e Turchia, con spiegamento di vari sottomarini, anche nucleari.

Dynamic Manta è una delle più importanti e complesse esercitazioni antisommergibile della NATO,  anche con sottomarini nucleari, che annualmente dal 2013 viene svolta al largo della costa siciliana.

Quest'anno, però, con questa grave crisi, con una grandissima tensione coinvolgendo il bacino del mediterraneo, che funzione assume? 

Nei giorni scorsi è stato diramato dalla Capitaneria di porto di Catania un allarme su un ampio specchio d'acqua, in Calabria e Sicilia  dovuto alla presenza di un sommergibile che partecipa ai giochi di guerra.

Concretamente, quali effetti ci saranno per la pesca e le altre attività marittime?

Come ci informa il sito Analisi Difesa, quattro sommergibili provenienti da Francia, Grecia, Italia, e Stati Uniti, sotto il controllo del Comando Sommergibili della NATO (NATO Submarine Command - COMSUBNATO), si addestreranno insieme a undici navi di superficie provenienti da Canada, Francia, Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Stati Uniti. Parteciperanno anche otto velivoli da pattugliamento marittimo (Maritime Patrol Aircraft - MPA) ed otto elicotteri, sotto il controllo del NATO Maritime Air Command (MARAIRNATO). Il tutto sotto il comando del Contrammiraglio Mauro Panebianco, Comandante del Secondo Gruppo Navale permanente della NATO (Standing NATO Maritime Group 2 - SNMG 2).

Cosa significa questa situazione dal punto di vista sociale ed economico per l'Isola e per la bella Calabria? 

Le ordinanze emesse dalle Capitanerie di Porto di Catania ed Augusta: divieto di transito e di sosta per ogni mezzo navale "civile" in una vastissima area marittima del basso Ionio, che si somma ai divieti che hanno interessato nei mesi scorsi altre coste siciliane, sempre in occasione di esercitazioni aeronavali o delle evoluzioni dei sottomarini Nato (a fine gennaio è stato interdetto un tratto di costa compreso tra la provincia di Agrigento e quella di Siracusa). 

In effetti le attività militari "periodiche" sono solo un aspetto del processo di difesa o militarizzazione della società e dell'economia calabrese, ma specialmente di quella siciliana. L'espansione della base di Sigonella e la sua trasformazione in centro di comando e controllo delle flotte dei droni Global Hawk della Marina USA e AGS della Nato ha comportato pesanti restrizioni del traffico aereo nella Sicilia orientale, compromettendo la piena funzionalità dello scalo di Catania-Fontanarossa, il terzo aeroporto come volume di traffico passeggeri in Italia. 

La sicurezza ed il normale vivere dei siciliani, ignari di essere in prima linea e gli scenari futuri, indipendentemente dall'Ucraina e/o Siria e Libia, potrebbero peggiorare

Un milionario progetto a Sigonella, finanziato dalla Nato per allungare le piste di volo e consentire gli atterraggi e i decolli degli "aerocisterna" tanker giganti, atti al rifornimento in volo dei cacciabombardieri, creando l'avamposto USA più potente militarmente nella gestione di crisi in Africa, Medio oriente e Caucaso. 

Le Regione Sicilia (di riflesso la Calabria) e la società che gestisce le operazioni a Fontanarossa e Comiso sono perfettamente a conoscenza della situazione militare a cui è sottoposto il traffico passeggeri, ma, come la grande stampa italiana hanno scelto il silenzio o, peggio, di collaborare consapevolmente al programma di militarizzazione generale della Sicilia e delle sue isole minori.

Smentite o non smentite una cosa è certa, l'attività militare della Nato da circa un mese si è intensificata nei mari e nei cieli del Sud a causa della crisi in Ucraina. 

E allora come si spiega questa centralità della Sicilia? E la generosa "ospitalità" data ad alcune delle infrastrutture chiave del dispositivo bellico USA, Nato e, più recentemente, anche UE. Nella gestione del conflitto, ancora fortunatamente a bassa intensità in Ucraina, Donbass e Crimea?

Per noi e per vari osservatori specializzati, la Sicilia sta giocando un ruolo fondamentale, ma solo ora i media nazionali sembrano essersene accorti. 

I droni spia USA e Nato e i pattugliatori per le operazioni d'intelligence e di guerra elettronica P-8A "Poseidon" della US Navy, si alzano quotidianamente in volo da Sigonella, non dalla base di Edwards Air Force Base in California. È dalla Sicilia che raggiungono l'Ucraina, la Bielorussia e il Mar Nero e sorvolano provocatoriamente la Crimea e i confini occidentali della Russia. Senza contare le missioni top secret in Siria contro la flotta russa di stanza nel porto di Tartus. 

Sono settimane, che questi velivoli, con o senza pilota, si sono confrontati con caccia russi. La guerra moderna non si fa con i soldati schierati sui confini la pressione e il confronto-scontro con la Russia vive e si alimenta dei droni e dei velivoli spia di Sigonella e chiaro dei missili, oltre alle moderne armi a blocco. 

Questo vuol dire che le tensioni militari capitanate dagli Stati Uniti dovrebbero preoccupare il popolo siciliano? 

Essere in prima linea, perché di questo si tratta, comporta i rischi e i pericoli che storicamente hanno investito tutte le aree geografiche e le popolazioni di confine Est-Ovest. 

I pericoli di guerra globale, mondiale, nucleare, sono altissimi, mai così reali dalla fine della Guerra Fredda. La Sicilia è obbligata a svolgere il ruolo di piattaforma del Mediterraneo, fornendo le basi agli USA, per l'adesione dell'Italia alla Nato? Accademici, esperti di questioni internazionali, commentatori, fanno a gara per convincerci della legittimità delle scelte fatte e dell'inevitabilità che l'Italia sacrifichi sovranità e pezzi di territorio in nome e per conto delle guerre sante della Nato. Eppure basterebbe rileggere con attenzione la Costituzione ed, eventualmente, la stessa Carta dell'Alleanza Atlantica, per rendersi conto delle mistificazioni della propaganda in atto e di quanto essa sia contaminata dal virus pandemico della guerra. L'articolo 11 della Costituzione, immodificabile, ripudia le guerra e impone strumenti pacifici per la risoluzione delle controversie internazionali. 

In totale mala fede, si invoca poi l'articolo 5 del Trattato Atlantico, per giustificare un'eventuale operazione armata a fianco dell'Ucraina o l'uso a tal uopo delle infrastrutture e delle basi ospitate in Italia. Che ciò sia previsto dall'articolo 5 è una menzogna. Esso prevede solo che i paesi membri della Nato convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono, che ciascuna di esse, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata

Nessun automatismo dunque, ma doveroso rispetto per le decisioni che saranno assunte dagli organi istituzionali dei paesi membri, fermo restando (pare però che se ne siano dimenticati tutti) che sino ad oggi l'Ucraina, fortunatamente, non è entrata a far parte dell'Alleanza, da cui l'assoluta inapplicabilità del dispositivo dell'art. 5 del trattato. 

Con la pandemia sia il Buon Senso e i Diritti Costituzionali sembrano spariti. Per questo rischiamo di essere inghiottiti (anche e soprattutto in Sicilia) dal vortice terrificante della guerra.


Fonte: Marina Militare,