Carcamano

28/11/2021

Carcamano - suono car-ca-mà-no
SIGNIFICATO Termine spregiativo con cui in Brasile possono essere chiamati gli Italiani, e in generale gli Europei non iberici (in Angola i Sudafricani). 

ETIMOLOGIA voce portoghese, modellata a partire dall'italiano; composta da carcare contrazione di caricare e mano; riferita alla pratica di truffare premendo con la mano sul piatto di una bilancia.

Vedere quale immagine di noi stessi sia riflessa nel giudizio altrui è sempre molto fertile - anche se non sempre è piacevole. 

Forse qualcuno a Roma lo dovrebbe capire, perché Carcamano è il bugiardo, il ladro, il truffaldino degli altri,  e forse in questi giorni di Carcamani a Roma ce ne sono anche troppi.

Bisogna però dire che una delle principali caratteristiche che contraddistinguono l'immagine dell'immigrato italiano è la sua determinazione, l'ottimismo e la capacità di non risparmiarsi nell'affrontare il lavoro: "lavoratore, ingegnoso, ambizioso, perseverante" erano e sono, nell'immaginario collettivo, esattamente le caratteristiche dell'immigrato italiano che, spinto dal desiderio di "fare la 'Merica", incarna il tipo umano del "lavoratore", e questo potremmo essere noi (forse meno dopo il reddito di cittadinanza), ma allora chi è il Carcamano?

Torniamo all'origine del nome.

E questo vale sia a livello personale sia a livello nazionale. In particolare, in Brasile, se si vuole indicare con spregio un oriundo italiano, si usa il nome carcamano; questo nome si riferisce alla pratica disonesta del venditore (anche dei venditori di vaccini) che, nel pesare la merce, preme con la mano sul piatto della bilancia, falsando il peso e alzando il prezzo. Una parola vivace - come tutte quelle che comunicano un concetto morale attraverso un'azione (che in questo momento abbiamo bisogno di riflettere sui concetti morali)

Si tratta di una parola che, rispetto all'immagine etimologica, ha visto espandersi molto il suo raggio d'uso, sia in termini semantici - per cui dal disonesto, passa al pezzente e poi a un valore di spregio generico -, sia in termini etnici - tanto che viene impiegata per indicare tutti gli immigrati europei non iberici, quali slavi e tedeschi, e perfino arabi. Come a dire "chi segue lo zoppo impara a zoppicare".

Anche se ultimamente ho visto delle frasi tipo: "Non tutti i draghi sputano fuoco sui cittadini, per cattiveria, ci sono anche quelli che lo fanno per il tuo bene, sputano e basta".

Torniamo alla fonte Carcamano, che bene o male è un termine importante, che ci racconta una lunga storia di emigrazione; degli Italiani che partono a cercar fortuna in una terra grande e ricca, ma con un'economia in ginocchio dopo l'abolizione della schiavitù, molti a sostituire gli schiavi nelle fazendas, altri in città, che non volendosi arrendere a un servaggio non diverso da quello da cui fuggivano (e aggiungiamo noi dall'attuale e futuro destino), cercavano riscatto con espedienti commerciali spesso disonesti.

Bisogna dire che la maggior parte di essi erano onesti, ma basta uno più ricco, come i commercianti, li industriali ed i banchieri (indovinate finanziati da chi a Roma e Napoli?), che dopo gli emigranti arrivarono a comandare l'economia in Brasile. 

Una storia suggestiva e di respiro universale, da tenere a mente, racchiusa in una parola che per essere usata non richiede molta fantasia, anche qui da noi, magari a casa di chi "carica la mano" troppo.

Fonte e Testo originale: Una parola al giorno; Tiziana Tonon traduttrice; Ordem e Progresso Italo Brasileira.

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