Bolsonaro accolto al grido "Il Mito è arrivato, ed il Brasile si è svegliato"

08/11/2021

Jair Messias Bolsonaro accolto al grido di "il Mito è arrivato ed il Brasile si è svegliato" ad Anguillara Veneta e Pistoia

In piazza Matteotti, ad Anguillara Veneta, tra poliziotti, manifestanti, giornalisti e curiosi circa 120 persone, rappresentando le organizzazioni a sinistra dalla CGIL a Rifondazione Comunista e all'organizzazione dei partigiani.

In verità alcuni ragazzini, titolari di sedi politiche, sindacalisti e migranti, pagati per stare li a protestare su cose che non conoscono e non hanno mai visto, sul Brasile e l'amazzonia. A Napoli si dice che chiacchiere e tabacchiere di legno neanche il monte dei pegni se li prende, ed è l'impressione di questi manifestanti storicamente pagati a panini e promesse di lavoro, dei quali solo due o tre residenti ad Anguillara Veneta.

Nella piazza del comune a Villa Arda Del Santo e alla chiesa del Capitello oltre 600 persone, ma sulle strade centinaia di bandiere del Brasile esposte o sventolate da sostenitori erano da tutte le parti, uomini donne e bambini vestiti con i colori del Brasile gridavano e cantavano slogan tipo "O Mito chegou e o Brasil acordou" (il Mito è arrivato, ed il Brasile si è svegliato) a favore del presidente, che in Brasile riscuote le preferenze della maggioranza assoluta del paese. La differenza tra questi ultimi (composti da brasiliani, italiani residenti o ex residenti in Brasile e tanti italiani che hanno condiviso le sue decisioni nella pandemia) e gli altri in piazza, era la reale conoscenza esatta della situazione in Brasile e il meraviglioso lavoro fatto dal presidente sia durante l'emergenza (cioè di curare i malati, prima che diventassero gravi e liberare quelli che la malattia l'avevano già avuta, quindi non potevano più prenderla, usando medicine utilizzate a questo scopo da oltre 70 anni). Bisogna ricordare anche, a chi non lo sa o fa finta di non saperlo, che il governo Bolsonaro ha stanziato un aiuto a oltre 70 milioni di persone per più di un anno pari a uno stipendio o due minimi mensili, oltre a finanziare buona parte delle spese di Stati e Municipi, intimati a rispondere all'emergenza dall'alta corte brasiliana. E ancora pur con la fine dei lockdown continua a donare un minimo ad oltre il 40% della popolazione (la più povera).  

Anche se ad Anguillara Veneta vi erano più poliziotti che manifestanti contro Bolsonaro, la sicurezza ha obbligato il presidente a ridurre i luoghi di visita limitati a Villa Arda Del Santo per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria e il pranzo ufficiale e prima di partire per Padova la chiesetta del Capitello dove fu battezzato il suo bisnonno paterno Vittorio Bolzonaro.

A Villa Arda Del Santo, Jair Messias Bolsonaro, viene accolto dalla sindaca Alessandra Buoso, acclamato da oltre 300/400 persone tra simpatizzanti e giornalisti il presidente brasiliano si emoziona e dice alla TV Brasiliana di Stato che le lacrime sono per la grande emozione di essere li nella terra dei nonni "un discendente di emigranti che ritorna come presidente di uno dei maggiori paesi del pianeta".

[Il giornale "La Nuova" di Venezia e Mestre, presente come noi alla visita, scrive "Gli assistenti di Bolsonaro hanno garantito che solitamente ai pranzi ufficiali si ferma non più di mezz'ora, ad Anguillara invece è rimasto a tavola alcune ore".

Non l'hanno mai visto così contento e non sono mancati i momenti di commozione. I tempi dei suoi spostamenti anche oggi sono stati dettati dal suo medico personale che lo segue ovunque. I suoi ministri hanno mangiato in una saletta adiacente a quella dov'era lui per sua decisione, per lasciare spazio alla gente di Anguillara.

Il menù, che lui ha preteso semplice e come un pranzo di famiglia è stato composto da affettati e formaggi, gnocchi con il ragù, baccalà in umido con polenta e musso con polenta. Contorni con fagioli in umido e insalata.

Per dolce la "fugassa" veneta con uvetta e gnocchi dolci. Serviti vini della cantina di Conselve.]

Noi che conosciamo la verità sul Brasile pubblichiamo le dichiarazioni del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che intervenuto sulla polemica (sterile) dice: "le proteste sollevate sulla cittadinanza onoraria al presidente del Brasile". "La storia della famiglia Bolsonaro, riassume quella di tanti veneti emigrati nell'ultimo quarto dell'Ottocento verso il Brasile fuggendo dalla fame per finire nelle colonie a condurre una vita difficile, tra mille difficoltà: Vittorio Bolsonaro, nacque ad Anguillara il 12 aprile del 1878 e aveva dieci anni quando il 25 maggio 1888 arrivò assieme alla sua famiglia in Brasile. Sposò a Pedreira, nell'entroterra di San Paolo, il 16 luglio del 1904 Lucia d'Agostini, originaria di Masi, sempre nel Padovano: qui inizia un albero genealogico che vede poi 16 trisnonni dell'attuale presidente del Brasile dei quali 13 sono italiani, 2 tedeschi ed 1 brasiliano".

Io dal canto mio posso solo dire che le fake pubblicate da giornali, telegiornali e leader politici, servono solo ad attaccare il Brasile, uno tra i pochi paesi ad affrontare l'emergenza con intelligenza, anche se poi governatori corrotti e sindaci finanziati da altri poteri hanno fatto i loro danni e raccontato, assieme alla stampa e TV corrotte, solo bugie.

Dopo Anguillara Veneta e Padova il Presidente si è recato a Pistoia .

Jair Bolsonaro ha partecipato alla cerimonia in memoria dei soldati brasiliani "pracinhas" morti in Italia nella seconda guerra mondiale, accompagnato dal Senatore italiano Matteo Salvini. L'evento si è svolto nella città di Pistoia. Dei 20.573 soldati brasiliani inviati in Italia nella lotta contro i tedeschi, 467 morirono in combattimento durante la seconda guerra mondiale.

Le sue parole sono state:

"Questa è anche la terra dei miei antenati. Oggi, un settimo della popolazione brasiliana, 30 milioni di persone, è di origine italiana. Nel 1943, un dovere ci ha chiamati a tornare in Italia e lottare per la libertà. Così oltre 20 mila brasiliani hanno attraversato l'Atlantico, molti di origine italiana, e sono venuti qui. Due anni dopo, quasi 500 brasiliani morirono e furono provvisoriamente seppelliti qui. Oserei dire: più importante della vita stessa è la nostra libertà".

E dopo aver deposto una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto dicendo "Di quei giovani che sono stati qui negli anni 43, 44 e 45, poche decine sono ancora vivi, ma sono, per noi, la fiamma della libertà".

Guardate il video dell'Agencia Brasil:


Sicuramente le visite di Jair Bolsonaro alle città di Anguillara Veneta e al cimitero di Pistoia, sono prima di tutto l'inchino di un Grande Presidente ai nostri emigranti e ai morti per la libertà, cosa che gli altri presenti al G20 non hanno proprio capito.

Djàvlon

Fonti: Agenzia Brasil; La Nuova; AJI.